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Giorgio Manzi
Professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma
- s.c.n.r. eletto il 29 marzo 2025
Professore ordinario di Antropologia (Bio-03/B) alla Sapienza Università di Roma, dove insegna nelle Facoltà di Scienze M.F.N., Medicina e Chirurgia, Lettere e Filosofia, dirige il Laboratorio di Bioarcheologia e Paleoantropologia, coordina il Dottorato in Biologia Ambientale ed Evoluzionistica. Vicepresidente dell'Associazione Antropologica Italiana, è stato Direttore del Polo museale Sapienza e del Museo di Antropologia G. Sergi (Roma), Associate Editor dell'American Journal of Physical Anthropology, Segretario Generale dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana. Accademico dei Lincei e Accademico delle Scienze o "dei XL" (Roma), oltre che dell'Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Venezia).
I principali interessi di ricerca riguardano l'evoluzione del genere Homo e la bioarcheologia dei resti umani. Ha studiato reperti fossili di particolare interesse, focalizzandosi su: il primo popolamento d'Europa nel Pleistocene Medio; l'evoluzione dei Neanderthal in Europa e il passaggio in Africa da forme arcaiche ad anatomicamente moderne; di rilievo le ricerche condotte sul cranio fossile di Ceprano (400 ka), sui fossili di Saccopastore, Roma (120 ka), e sullo scheletro Neanderthal di Altamura (150 ka). Ha preso in esame le nuove piste di impronte attribuite ad Australopithecus afarensis, rinvenute nel 2015 a Laetoli in Tanzania (3,65 Ma), e fossili umani del Pleistocene Inferiore provenienti dall'area di Melka Kunture in Etiopia.
Ha analizzato serie scheletriche dalla tarda preistoria all'epoca storica, con riferimento al passaggio da strategie di caccia-raccolta alla produzione del cibo nel Sahara centrale (Fezzan, Libia) e alla transizione dall'Età Romana all'Alto Medioevo in Italia, considerando aspetti microevolutivi e bio-culturali delle popolazioni.
Attività sul campo in Italia, Libia, Spagna, Giordania, Sud Africa, Etiopia e Tanzania. Dal 2001 al 2010 ha diretto gli scavi in siti del Paleolitico inferiore nel bacino del Ceprano (Frosinone, Italia), dal 2015 al 2020 è stato P.I. delle ricerche paleoantropologiche sul Neanderthal di Altamura e, dal 2016, è Direttore della Missione paleoantropologica italiana in Tanzania patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri.
È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e di diversi saggi divulgativi, tra cui per "Il Mulino": Il grande racconto dell'evoluzione umana (2018), L'ultimo Neanderthal racconta (2021), Antenati (2024).