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Intervengono Antonio Ereditato e Gian Francesco Giudice; coordina Marco Cattaneo
L'esistenza di una particella neutra di massa infinitesimale fu ipotizzata da Pauli nel 1930, a seguito delle sperimentazioni sul decadimento radioattivo di tipo beta: tale assunzione si rendeva necessaria affinché venisse rispettato il bilancio di energia. Si devono poi a Fermi l'elaborazione di questa ipotesi e l'attribuzione del nome "neutrino". La prima osservazione risale invece al 1956, quando Cowan e Reines riuscirono a catturare alcuni antineutrini prodotti da un reattore nucleare.
Oggi si individuano tre tipi (o "famiglie") di neutrino, detti elettronico, muonico e tau, i quali sembrano poter liberamente "oscillare" dall'uno all'altro. Ed è per studiare questo fenomeno e per determinare le masse dei tre stati che è stato concepito l'esperimento OPERA nel fascio di neutrini del CNGS (Cern Neutrinos to Gran Sasso), i cui esiti sono recentemente venuti alle cronache per una intrigante anomalia riportata sulla velocità di propagazione, apparentemente superiore a quella della luce. La storia del neutrino, da sempre articolata e complessa, rimane ancora in attesa di un epilogo.
Approfondimenti |
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da INFN, Laboratori Nazionali del Gran Sasso: Neutrini; Osservata per la prima volta la metamorfosi del neutrino (maggio 2010) da INFN: L'esperimento CNGS (Cern Neutrinos to Gran Sasso); OPERA; La fisica astroparticellare: fenomeni rari sotto la montagna; I neutrini e il Sole; Le misure della luce da Le scienze: Neutrini superluminali dal CERN: OPERA experiment reports anomaly in flight time of neutrinos from CERN to Gran Sasso |
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