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Terremoti nel Veneto: passato e futuro

Martedì 20 gennaio 2015 - Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - ore 17:00

Intervengono Carlo Doglioni ed Emanuela Guidoboni; coordina Beatrice Mautino

I terremoti sono prodotti dalla liberazione di energia nel sottosuolo, conseguenza dei movimenti relativi tra le placche terrestri. Non è ancora possibile prevedere quando si verificheranno, ma è possibile individuare le zone a maggiore o minore sollecitazione. Non solo: recenti studi hanno riscontrato una correlazione tra il tipo di sollecitazione che determina la rottura delle rocce lungo le faglie e l'intensità dell'evento sismico che si produce. Inoltre, come per tutti i fenomeni naturali, un contributo fondamentale deriva dai dati storici, il cui recupero, scrupoloso e capillare, consente di elaborare modelli il più possibile verosimili per previsioni a medio e lungo termine,  che possono facilitare interventi di prevenzione e di messa in sicurezza, valutando la vulnerabilità attuale e i livelli di rischio. Ma come si conducono questi tipi di indagine, e quale attendibilità hanno le proiezioni che se ne possono ricavare? Esistono indizi o precursori sismici e, in caso affermativo, è possibile monitorarli e interpretarli come tali prima di un evento distruttivo?

 
 
 
Esempio schematico di faglia direttaMunicipio di Sant'Agostino danneggiato dal sisma del 20 maggio 2012Valori di pericolosità sismica nel Veneto
 
 
Approfondimenti
 

Emanuela Guidoboni: Presentazione

Carlo Doglioni: Presentazione

 
 
 
Link
 
 
 
 
 
 
 

Video registrazione dell'incontro

 

Video registrazione dell'incontro - risposta a una domanda


Le icone in questa pagina sono, da sinistra a destra, tratte da: 
http://www.roma1.ingv.it/ricerca/tettonica-attiva/effetti-dei-granditerremoti/1fig1_deformazione.jpg 
http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_dell'Emilia_del_2012 
http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/veneto.html