Laureatosi in lettere a Padova, si perfezionò poi a Vienna, dove ebbe modo di studiare i codici già appartenuti al doge – letterato Marco Foscarini e che pubblicò (1841) nell’“Archivio” del Vieusseux, allorquando si stabilì a Firenze. Nel ’47 venne assunto come bibliotecario all’università di Padova; l’anno seguente accettò di rappresentare il governo provvisorio di Manin a Parigi ed in Toscana, per cui gli austriaci lo confinarono poi a Trento, dove però l’Amministrazione comunale gli affidò l’incarico di bibliotecario presso il civico museo. Ottenuta nel ’62 la cittadinanza italiana, poté riparare a Milano ed assumere il rettorato del convitto di Porta Nuova, donde passò a Napoli (1863) come direttore della biblioteca di quella università, sinché (28/3/1867) venne nominato direttore dell’Archivio di Stato di Venezia. Dotato di vasta e minuziosa erudizione, lasciò importanti studi di storia veneta. Una insanabile malattia lo uccise a Desenzano, dove si era fermato mentre ritornava da un viaggio in Germania.