Nel 1807 si laureò in giurisprudenza all’Università di Pavia, ma preferì dedicarsi dapprima agli studi medici quindi alla fisica e alla matematica, avendo modo di frequentare le lezioni di A. Volta e P. Configliachi. Nel 1817 fu nominato aggiunto alle cattedre di matematica elementare e fisica generale e sperimentale e nel 1818 vinse il concorso per la cattedra di «fisica con la matematica applicata». Dal 1821 al 1835 fu professore nel liceo S. Caterina di Venezia, ricoprendo anche la carica di bibliotecario e svolgendo un determinante ruolo nel funzionamento del gabinetto di fisica. Chiamato dall’Università di Modena vi tenne la cattedra di Fisica sperimentale nella facoltà fisico-matematica e in quella medica fino al 1859, anno del pensionamento. Rigoroso discepolo di Volta, a lui si devono significative ricerche sulle pile, sugli effetti fisiologici della corrente elettrica e sulle correnti indotte.