Animato da ardore patriottico, combatté nella seconda guerra d’indipendenza e, nel 1860, raggiunse Garibaldi in Sicilia, prendendo parte alla battaglia di Milazzo. Congedato, conseguì la laurea in matematica all’università di Napoli per iscriversi alla Scuola di applicazione per ingegneri di Torino. Nel 1863 venne assunto, pur senza titolo, come assistente ingegnere per la costruzione di linee ferroviarie, ma poco dopo emigrò in Svizzera e cominciò ad interessarsi di economia, scrivendo articoli e fondando a Ginevra la “Revue d’économie, d’histoire et de statistique”. Nel 1874 si vide offrire la cattedra di Economia politica nella Scuola superiore di commercio di Venezia, dove, dal 1877, insegnò anche Storia dei trattati. Ottenuta la libera docenza nel 1880, vinse il concorso per il posto vacante a Bologna, ma dovette attendere, per resistenze politiche, quattro anni per assumere l’incarico, al quale dal 1888 affiancò anche quello di Scienza delle finanze.