Avviato alla carriera ecclesiastica, studio teologia nel seminario di Pavia, ma nel 1828 decise di abbandonare la vita religiosa e dedicarsi all’attività letteraria, assumendo contemporaneamente l’incarico di direttore editoriale e redattore della «Biblioteca enciclopedica italiana» e della «Biblioteca universale». Dopo un periodo di incertezze economiche, nel 1831 ottenne l’incarico di professore in un collegio privato; poté così, negli anni successivi, dare alle stampe alcune delle opere per le quali fu celebre, come il libro per le scuole Adolescenza e il romanzo storico Caterina Medici di Broni . Attivo nella rivoluzione milanese del 1848, fu segretario aggiunto del governo provvisorio di Lombardia e poté rientrare a Milano solo dopo la liberazione, nel 1859, quando fu chiamato a far parte dell’amministrazione centrale lombarda, come direttore generale della Istruzione pubblica e culto. Benché offertagli da Rattazzi, non accettò l’incarico di ministro della Pubblica Istruzione nel governo Lamarmora, mentre entrò a far parte della commissione istituita nel 1868 (e presieduta da Manzoni) per redigere il nuovo vocabolario della lingua italiana. Nel 1871 fu nominato senatore del Regno.