Impiegato, per motivi familiari, presso l’Ufficio postale di Venezia, continuò a studiare da autodidatta e, pur senza laurea, vinse il concorso bandito dall’università di Padova di abilitazione per un posto di docente di Astronomia nautica presso l’Istituto di marina mercantile di Venezia, dove nel 1876 riuscì a realizzare un osservatorio astronomico. Nel 1879 fu chiamato a Roma, come vicedirettore dell’Ufficio centrale di meteorologia annesso all’osservatorio del Collegio Romano. Nel 1902 divenne direttore della specola, nel frattempo resa indipendente dall’Ufficio centrale di meteorologia. Appassionato calcolatore di orbite, il suo nome è legato allo studio del pianetino Eros (n. 433), uno dei corpi celesti che possono più avvicinarsi alla Terra.