Laureatosi all’Accademia militare di Modena in ingegneria civile, fece parte del Genio e fu addetto alle fortificazioni di Venezia, Cremona e del Tirolo; quindi, caduto il Regno Italico, fu architetto ed ingegnere civile a Verona, dove si occupò dei problemi connessi alle bonifiche. Nel 1833 viaggiò per cinque anni l’Europa, soggiornando lungamente in Germania, Francia, Inghilterra, per studiervi le realizzazioni architettoniche, ed al ritorno venne nominato ingegnere-capo della ferrovia Ferdinandea, di cui elaborò il progetto, e della quale fu ispettore capo dal ’46 al ’48. Durante il Governo provvisorio di Venezia appartenne al comitato di guerra, e per questo al ritorno degli austriaci fu uno dei quaranta esiliati col proclama 12 agosto ’49, e venne espulso dall’Istituto Veneto. Si rifugiò a Torino e di lì a Parigi.