MILANO LUCIO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: SCIENZE DELL’ANTICHITA’
Data elezione: s.c.r. 16 luglio 2011; s.e. eletto il 29 marzo 2025

Professore ordinario di Storia del Vicino Oriente antico nell'Università Ca' Foscari di Venezia

Lucio Milano (Roma, 1951) è Professore ordinario di Storia del Vicino Oriente antico all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si è laureato a Roma La Sapienza nel 1975 e ha intrapreso la carriera accademica, insegnando a Venezia dal 1991. È socio corrispondente residente (s.c.r.) dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 16 luglio 2011. Le sue ricerche vertono sulla storia economica e sociale di Siria e Mesopotamia antiche (III-II millennio a.C.), sull’edizione di testi cuneiformi e sull’archeologia, dirigendo missioni in Siria e Iraq. Ha curato studi sulla storia dell’alimentazione nell’antico Oriente e ricoperto numerosi incarichi accademici e direttivi.

Curriculum Vitae di MILANO LUCIO

Lucio Milano è nato a Roma il 30 marzo 1951. La sua formazione orientalistica si è svolta presso l’Università di Roma “La Sapienza” dove si è laureato in Lettere nel 1975 sotto la guida di Mario Liverani. È stato per alcuni anni borsista del Consiglio Nazionale delle Ricerche e successivamente Ricercatore Universitario confermato alla “Sapienza” presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche, Antropologiche dell’Antichità. Vincitore di un concorso per Professore Associato nel 1991, è stato chiamato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia come titolare dell’insegnamento di Storia del Vicino Oriente antico. Dal 2001 al 2021 è stato Professore Ordinario di questa materia. Per molti anni ha ricoperto incarichi di insegnamento di altre discipline orientalistiche presso la stessa università (Assiriologia; Filologia semitica; Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente). Nel 2022, a seguito del pensionamento, gli è stato conferito il titolo di Professore Onorario.
Ha avuto incarichi di insegnamento all’estero (UCLA, Cornell University, École Pratique des Hautes Études). E’ stato Visiting Fellow del CAS a Monaco di Baviera. E’ stato membro del Collegio dei docenti del Dottorato Interateneo in Scienze dell’Antichità e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici.
Ha svolto per lungo tempo attività di direzione e coordinamento di progetti di ricerca finanziati dal MIUR, dal MAE e da Ca’ Foscari (progetti PRIN: coordinatore locale 2001-2003; coordinatore nazionale 2003-2005, 2006-2008, 2009-2011, 2015-2017), e di consulenza scientifica come valutatore e supervisore di progetti nazionali (PRIN, FIRB) e internazionali (Marie-Curie, ERC, CNRS ecc.).
La sua attività di ricerca si è soprattutto concentrata sulla storia economica e sociale della Siria e della Mesopotamia tra il III e il II millennio a.C.
Con riferimento a questo campo di studi ha pubblicato diverse monografie e numerosi articoli con edizioni critiche di testi cuneiformi provenienti dagli Archivi Reali di Ebla / Tell Mardikh (Archivi Reali di Ebla – Testi, volumi IV e IX) e da altri siti siriani (Tell Mozan, Tell Leilan, Tell Beydar).
È Editor in Chief del progetto Ebla Digital Archives (EbDA), un database dedicato allo studio dei documenti di Ebla, che include applicazioni per l’analisi di dati storici, linguistici e lessicali.
Lavora da diversi anni ad un progetto che riguarda la fase finale dell’impero di Akkad. Su questo argomento ha pubblicato un volume monografico in collaborazione con Aage Westenholz (The Šu-ilisu Archive and Other Sargonic Texts in Akkadian, CDL Press 2015).
Dal 1997 al 2012 ha diretto la Missione Archeologica di Ca’ Foscari a Tell Beydar (Siria orientale). Nell’ambito del Progetto Beydar ha diretto un programma di studi paleo-ambientali vd. L. Milano – M. Lebeau (eds.), Tell Beydar: Environmental and Technical Studies II, Brepols 2014). Attivo in Iraq dal 2013, ha diretto una ricognizione archeologica nel Kurdistan settentrionale (2013). Dal 2018 è direttore del “Wasit Regional Survey” (Iraq), un progetto in collaborazione con lo State Board of Antiquities and Heritage della Repubblica dell’Iraq per la mappatura dei siti archeologici e lo studio storico-geografico della regione di Wasit, a sud di Baghdad. Sui risultati di questo progetto sono in corso di stampa diverse pubblicazioni.
Tra i temi di ricerca da lui maggiormente sviluppati vi è quello della storia dell’alimentazione nell’area del Vicino Oriente antico. Ha scritto sull’argomento saggi ed articoli, organizzato e curato atti di Convegni internazionali: tra questi, L. Milano (ed.), Paleonutrition and Food Practices in the Ancient Near East: Towards a Multidisciplinary Approach, Padua 2014.
Tra il 2004 e il 2019 ha co-diretto (con il prof. Ettore Cingano) il “Summer Institute for the Humanities”, un Progetto di Alta Formazione per lo studio comparato delle letterature greca, romana e del Vicino Oriente, presso Venice International University, finanziato dal MIUR, pubblicando sulla rivista KASKAL i risultati più significativi.
È codirettore della rivista KASKAL, (classe A) dedicata alla storia e all’archeologia del Vicino Oriente. È direttore della collana Antichistica (ECF) e membro dell’Editorial Board della collana Subartu (Brepols). E’ membro del Comitato editoriale della Rassegna Mensile di Israel (La Giuntina).

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.