Formatosi negli ambienti aristocratici frequentati dalla famiglia, tra Bologna, Venezia e Parigi, si dedicò agli studi scientifici e letterari a Bologna e, nel 1839, partecipò al primo congresso degli scienziati svoltosi a Pisa. Negli anni seguenti entrò in contatto con gli ambienti liberali europei e, tra il 1842 e il 1847, fu attivo nella Società agraria bolognese. Inizialmente giobertiano, maturò progressivamente un progressivo allontanamento dal programma neoguelfo. Ministro dei Lavori pubblici nel primo ministero aperto da Pio IX alla presenza di laici, visse la Restaurazione lontano dal diretto impegno politico, occupandosi prevalentemente di studi letterari ed economici. Nel 1860 fu eletto deputato al Parlamento subalpino e nel governo Cavour (da lui conosciuto nel 1852) fu nominato ministro dell’Interno, carica che mantenne anche nel gabinetto Ricasoli. In seguito fu ministro delle Finanze, ministro dell’Agricoltura e ripetutamente presidente del Consiglio. Per sua iniziativa vennero istituiti i Consigli superiori per l’industria e il commercio, per l’agricoltura e per la previdenza.