Laureatosi a Padova in giurisprudenza, fu romanziere e giornalista di successo, grazie anche ad una personalità ad un tempo elegante e brillante. Si dedicò agli studi storici (erano gli anni in cui nascevano l’ “Archivio veneto” e la Deputazione di storia patria per le Venezie), e nel ’79, con la Vitu privata dei veneziani fino al cadere della Repubblica, vinceva il premio bandito dalla fondazione Querini Stampalia, ed appoggiato all’Istituto Veneto. Nello stesso anno prese ad insegnare lettere italiane all’istituto tecnico, donde passo, nell’81, al liceo “M. Foscarini”, rimanendovi nove anni. A lungo consigliere comunale di Venezia, a partire dall’89, fu deputato al Parlamento per il collegio di Brescia dal ’90 al ’92, poi dal ’95 al 1909. Nominato senatore (1909), nel 1919-20 fu sottosegretario alle belle arti. Grande estimatore della passata grandezza veneziana, dedicò alla sua città numerosi lavori di argomento artistico e storico.