MORGANTE MICHELE

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: SCIENZE BIOLOGICHE
Data elezione: s.c.r..eletto il 15 luglio 2021

Professore ordinario di Genetica nell'Università di Udine

Michele Morgante è Professore ordinario di Genetica all’Università di Udine e Direttore Scientifico dell’Istituto di Genomica Applicata. È stato eletto socio corrispondente residente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti il 15 luglio 2021. La sua ricerca si concentra sulla genetica delle piante e la genomica vegetale, con oltre 150 pubblicazioni e un H-index di 78. Ha ottenuto importanti risultati, come l’identificazione di SSR nucleari, la mappa fisica del genoma del mais e il modello del pan-genoma. È socio di numerose Accademie scientifiche e attivo nella divulgazione su nuove tecnologie genetiche.

Curriculum Vitae di MORGANTE MICHELE

Michele Morgante è professore ordinario di Genetica all’Università di Udine dal 2005 e Direttore Scientifico dell’Istituto di Genomica Applicata. E’ stato Presidente della Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA) dal 2015 al 2017 ed è attualmente presidente della Associazione Genetica Italiana (AGI). E’ socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei oltre che di numerose altre Accademie scientifiche (Academia Europaea, sezione Biochemistry and Molecular Biology; Accademia Nazionale di Agricoltura; Accademia Italiana della Vite e del Vino; Accademia Italiana di Scienze Forestali). Nel 2005 ha ricevuto la Medaglia per le Scienze Fisiche e Naturali dell’Accademia Nazionale delle Scienze. Nel 2011 è risultato vincitore di un Advanced Grant dello European Research Council per l’analisi dei pan genomi delle piante. Ha prodotto nel corso di 30 anni di carriera accademica oltre 150 pubblicazioni indicizzate che, in base a Google Scholar, hanno attratto 35041 citazioni per un H-index pari a 78. In conseguenza di ciò è stato frequentemente invitato a tenere presentazioni in conferenze internazionali e serve o ha servito nel comitato editoriale di riviste di Genetica e Biologia Vegetale (Theoretical and Applied Genetics, Tree Genetics and Genomes, BMC Genetics, BMC Plant Biology). Ha contribuito alla creazione e gestione dell’Istituto di Genomica Applicata (IGA), fondato nel 2006 dall’Università di Udine e da Friuli Innovazione, un istituto di ricerca con un personale attuale di oltre 30 persone, che si occupano di genomica e bioinformatica, e di cui è sono il direttore scientifico (http://www.appliedgenomics.org). IGA, dopo il sequenziamento del genoma della vite, ha completato il sequenziamento di numerose altre specie e si è affermata come uno dei principali centri di analisi genomica vegetale a livello internazionale, rappresentando oggi il maggiore centro di sequenziamento NGS in Italia. Dal 2008 fino al 2013 è stato Delegato del Rettore per la Ricerca e Trasferimento Tecnologico della Università di Udine, di cui nel 2013 è stato anche Prorettore Vicario. L’attività di ricerca si è sempre incentrata sulla genetica delle piante. Il suo gruppo di ricerca è stato strumentale nella creazione di una serie di piattaforme tecnologiche che sono ora ampiamente utilizzate in genomica vegetale Tra i suoi principali risultati scientifici vi sono la prima pubblicazione sulla identificazione ed utilizzazione di microsatelliti (SSR) nucleari in genomi vegetali (1993), la costruzione della prima mappa fisica completa del genoma di una pianta complessa (mais) che è servita a clonare posizionalmente il primo QTL mais (vgt1, 2005). Nel mais il suo lavoro ha rivelato la enorme diversità strutturale fra diverse linee di mais a livello genomico ed ha indicato nel recente movimento la causa di tale fenomeno nel movimento molto recente di elementi trasponibili e svelato il ruolo di una classe insolita di elementi mobile a DNA, gli helitrons, nella generazione di differenze nel contenuto genico tra linee pure. Questi risultati lo hanno spinto a proporre nel 2007 il modello del pan-genoma per descrivere i genomi vegetali, un modello che oggi è finalmente divenuto il più utilizzato per descrivere la diversità strutturale dei genomi vegetali. A partire dal 2006 si è dedicato a studiare la genomica e genetica della vite, con ricerche che lo hanno portato oltre che a sequenziare il suo genoma, anche a importanti risvolti applicativi con la produzione ad oggi di 14 nuove varietà di vite da vino resistenti a patogeni fungini. I suoi interessi di ricerca oggi sono principalmente nello studio delle basi genetiche ed epigenetiche della variazione regolatoria nelle piante e nella relazione fra elementi trasponibili e variazione regolatoria. E’ inventore in 16 brevetti industriali internazionali che riguardano metodi per l’analisi dei genomi e e l’uso di geni per il miglioramento genetico tradizionale e transgenico id piante coltivate e in 14 privative vegetali che riguardano varietà di vite resistenti a patologie fungine. A partire dal 2015 si è dedicato ad un’intensa attività divulgativa per promuovere l’utilizzo di nuove tecnologie di miglioramento genetico vegetale quali la cisgenesi ed il genome editing a livello italiano ed europeo con iniziative quali la redazione del manifesto “Prima i Geni: liberiamo il futuro dell’agricoltura italiana” e con la partecipazione a convegni, dibattiti e festival. Su questi temi nel 2020 ha scritto il libro “I semi del futuro” edito dalla casa editrice il Mulino.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.