PERUZZI GIULIO

Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali
Area disciplinare: INGEGNERIA
Data elezione: s.c.r. eletto il 29 marzo 2025

Professore ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche nell'Università di Padova

Giulio Peruzzi è Professore Ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche all’Università di Padova. La sua ricerca si focalizza sulla storia e filosofia della fisica (XVI-XX secolo) e sui fondamenti della meccanica quantistica, con oltre cento pubblicazioni. Ha ricoperto ruoli di delegato del Rettore per le attività museali e la comunicazione della cultura scientifica. Attualmente dirige il Master di comunicazione delle scienze e ha vinto il premio per la storia della fisica della Società Italiana di Fisica nel 2017. Riconosciuto per la diffusione della cultura scientifica, è stato eletto s.c.r. il 29 marzo 2025.

Curriculum Vitae di PERUZZI GIULIO

Giulio Peruzzi, nato a Firenze il 27 gennaio 1960, si è laureato in fisica a Firenze nel 1986 e ha conseguito il dottorato di ricerca in fisica nel 1990. In seguito, ha trascorso un anno come Research Associate al Mathematisches Institut dell’Università di Monaco di Baviera e due anni di post-doc al Dipartimento di fisica nucleare e teorica di Pavia. Dal 1998 è all’Università di Padova, prima come ricercatore, poi come professore associato e infine come professore ordinario nei settori disciplinari della storia della fisica e della storia della scienza e delle tecniche.
La sua attività di ricerca, documentata da più di cento pubblicazioni, è centrata sui seguenti ambiti: la storia della fisica tra il XVI e XX secolo; i fondamenti della meccanica quantistica; la filosofia della fisica. Tra i suoi libri si segnalano: Vortici e colori. Alle origini dell’opera di James Clerk Maxwell (2010) e Galileo Galilei: “nelle cose naturali, l’autorità d’uomini non val nulla (2025); con Tullio Regge, Spazio, tempo e universo. Passato, presente e futuro della teoria della relatività (2003); con Sofia Talas e Fanny Marcon, Gli strumenti del pre-cinema del Museo di Storia della Fisica dell’Università di Padova (2016); con Valentina Roberti, Scienza e tecnica. Dalla rivoluzione scientifica alla rivoluzione digitale (2022).
Attualmente tiene a Padova i corsi di storia della fisica e storia dell’astronomia, e dal 2006 al 2024 ha tenuto anche il corso di storia della tecnologia dell’informazione. Inoltre, dal 2014 è Direttore del Master di comunicazione delle scienze.
Tra il 2001 e il 2002 (Rettore Giovanni Marchesini) è stato delegato del Rettore alle attività museali dell’Ateneo. In seguito, dal 2009 al 2015 (Rettore Giuseppe Zaccaria) è stato delegato del Rettore alla comunicazione della cultura scientifica e, dal 2012 al 2015, delegato anche alle attività museali dell’Ateneo.
È membro del Consiglio Direttivo dei Centri di Ateneo per la Storia dell’Università, della Padova University Press, e del Centro di Ateneo per i Musei.
È membro della Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza (SILFS), della Società Italiana di Fisica (SIF), della Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia (SISFA).
Nel 2013 è stato eletto socio corrispondente dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti di Padova.
Nel 2017, insieme a Sofia Talas e Fanny Marcon, ha vinto il premio per la storia della fisica della Società Italiana di Fisica.
Oltre alle attività di ricerca e didattica, si è impegnato nella diffusione della cultura scientifica sia collaborando a riviste e trasmissioni radio e televisive, sia attraverso la progettazione e realizzazione di eventi espositivi temporanei e permanenti, come la mostra “Bagliori nel vuoto” del 2004, la mostra “il futuro di Galileo” del 2009 e il “Museo diffuso – Scienza e tecnica. Storia e storie dell’Ateneo Patavino” inaugurato nel 2022. Dal 2007 al 2016 è stato chiamato a far parte della Giuria Scientifica del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica organizzato dal Comune di Padova, di cui è stato uno degli ideatori.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.