Laureatosi in legge a Bologna nel 1815, insegnò privatamente nella sua città, sinchè (1820) vinse la cattedra di filosofia presso il Liceo di Porta Nuova, a Milano. Seguace delle idee spiritualiste contro la scuola sensista, fu in realtà un eclettico che ritrovava nella storia del pensiero umano una lotta perenne tra i vari sistemi filosofici. Nel ’37 venne chiamato ad insegnare nell’università di Padova, di cui fu rettore nel ’49. Politicamente moderato, non prese parte agli avvenimenti del biennio rivoluzionario, e nel ’52 venne nominato direttore generale dei ginnasi veneti, con l’obbligo di risiedere a Venezia; nel ’57, poi, era chiamato a Milano a ricoprire l’incarico di consigliere scolastico ed ispettore generale dei ginnasi di quella provincia. In tale occasione (Sovrana risoluzione 16/12/1857) passò dall’Istituto Veneto a quello Lombardo; nel ’59 si ritirò dall’impiego e rientrò nella vita privata, pur rimanendo attivo sino alla fine sul piano della produzione scientifica.