Laureatosi in medicina all’Università di Roma nel 1816, fu impiegato negli ospedali del S. Spirito e di S. Giovanni in Laterano. Nel 1822 fu chiamato alla cattedra di Clinica medica all’università di Fermo, ma non poté mai prendere servizio, perché l’università venne chiusa da Leone XII nel 1826. Esercitò, quindi, come medico comprimario a Urbino e nel 1825 ottenne una condotta a Recanati, dove conobbe e frequentò Leopardi. L’anno seguente passò a Macerata alla cattedra di Patologia e medicina legale e alla direzione del manicomio. Coinvolto nei moti del 1831, dovette abbandonare Macerata per approdare, non senza fatica, a Firenze e solo nel 1838 ottenne di poter insegnare Igiene e Medicina legale all’università di Pisa. Qui fondò una Scuola ippocratica, al fine di promuovere una medicina ispirata all’insegnamento ippocratico e sostenuta da profondi sentimenti religiosi, che, tuttavia, ebbe vita effimera. Nel 1846 passò alla cattedra di Storia della medicina e nel 1860 ritornò a Firenze, quando fu nominato senatore, carica dalla quale si dimise nel 1865, non riconoscendosi nel Regno d’Italia.