RAMAT SILVIO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: LETTERATURE ITALIANA E STRANIERA
Data elezione: s.c.r. 27 maggio 2008, s.c.s 1 settembre 2020

Professore emerito di Letteratura italiana contemporanea dell'Università di Padova

Silvio Ramat è Professore emerito di Letteratura italiana contemporanea dell’Università di Padova. Nato a Firenze nel 1939, è socio corrispondente residente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti dal 2008. È un riconosciuto critico letterario, premiato anche ai Lincei, con studi focalizzati sulla poesia e letteratura italiana dal Trecento al Novecento. Affianca all’attività critica quella di poeta, avendo pubblicato numerose raccolte di versi fin dal 1959. Ha ricevuto numerosi premi per la sua opera critica e poetica, ed è attivo in giurie letterarie e comitati editoriali.

Curriculum Vitae di RAMAT SILVIO

Fiorentino di nascita (2 ottobre 1939) e di formazione, Silvio Ramat è professore di Letteratura italiana contemporanea nella Facoltà di Lettere dell’Università di Padova dal 1976 .La sua attività di critico, premiata nel 2001 all’Accademia Nazionale dei Lincei, ha avuto inizio nel 1965 con una monografia su Montale, a cui hanno fatto séguito uno studio su L’ermetismo (La Nuova Italia 1969) e i capitoli di La pianta della poesia (Vallecchi 1972). Della lirica del XX secolo ha tentato una ricognizione complessiva in Storia della poesia italiana del Novecento (Mursia 1976), approfondendone alcuni aspetti in Protonovecento (Il Saggiatore 1978). Fedele ad alcuni tra i suoi autori di sempre (Invito alla lettura di Bigongiari, Mursia 1979; L’acacia ferita e altri saggi su Montale, Marsilio 1986), con gli anni ha applicato di preferenza la sua indagine a determinati microcosmi specifici: si vedano I sogni di Costantino (Mursia 1988) e Particolari (Mursia 1992). Da menzionare, successivamente: La poesia italiana 1903-1943. Quarantuno titoli esemplari (Marsilio 1997) e I passi della poesia. Argomenti da un secolo finito (Interlinea 2002), ai quali si aggiunge l’edizione di Tutte le poesie di Alfonso Gatto (Mondadori 2005).
Il suo esordio come poeta risale al 1959, con Le feste di una città. Tra le raccolte che seguono: Gli sproni ardenti (Mondadori 1964); Corpo e cosmo (Scheiwiller 1973); In parola (Guanda 1977); L’inverno delle teorie (Mondadori 1980); L’arte del primo sonno (San Marco dei Giustiniani 1984); Orto e nido (Garzanti 1987); In piena prosa (Amadeus 1987); Una fonte (Crocetti 1988); Ventagli (Amadeus 1991); Pomerania (Crocetti 1993); Numeri primi (Marsilio 1996); Il gioco e la candela (Crocetti 1997); Per more (Crocetti 2000); Mia madre un secolo (Marsilio 2002); Nel bosco sibillino (Jaca Book 2005). Una prima antologia dei suoi versi risale al 1995: Origine e destino (I Quaderni del Battello Ebbro); una seconda, Sharing a Trip, è uscita negli Stati Uniti (Bordighera Press 2001) con traduzione inglese di E. Di Pasquale a fronte. Nel 2006 ha raccolto presso Interlinea, in un solo volume, Tutte le poesie 1958-2005. Nella collana fuori commercio “Quaderni di Orfeo” ha pubblicato poi un gruppo di nuovi inediti, Dall’uno al quattro (2007).
Membro della giuria di importanti premi letterari – dal “Mondello” al “Dessì” al “Montale” e adesso al “Campiello”-, Ramat fa parte del comitato di redazione della rivista “Poesia” ed è Associate Editor di “Forum Italicum”. Negli anni, ha collaborato a varii periodici e alle pagine culturali di quotidiani (“La Nazione”, “Corriere del Ticino”, “Il Tempo”, “Il Giorno”, “Corriere della Sera”, “Il Giornale”). Tra i numerosi premi assegnati alla sua poesia, si citano il “Carducci”, il “Cervia”, il “Montale”, il “Tagliacozzo”, il “Vailate”, il “Dessì”, il “Frascati”, il “Betocchi”, il “Rhegium Julii”, il “Sertoli Salis”, il “Thiene”, il “Matacotta”, il “Campana”. E’ socio effettivo dell’Arcadia e socio effettivo dell’Accademia Galileiana.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.