RICCARDI LUCA

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: STORIA E FILOSOFIA
Data elezione: s.c.r. eletto il 15 luglio 2021.

Professore ordinario di Storia delle Relazioni internazionali nell'Università di Cassino e del Lazio meridionale

Luca Riccardi è Professore ordinario di Storia delle Relazioni internazionali nell’Università di Cassino e del Lazio meridionale. È stato eletto socio corrispondente residente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti il 15 luglio 2021. Laureato a Roma “La Sapienza”, ha svolto la sua carriera accademica in diverse università e istituzioni. La sua ricerca principale si focalizza sulla storia della politica estera italiana nell’Ottocento e Novecento, con particolare attenzione al Medio Oriente. È autore di numerose pubblicazioni, dirige una collana editoriale e ha ricoperto incarichi internazionali come osservatore.

Curriculum Vitae di RICCARDI LUCA

Luca Riccardi è nato a Rimini nel 1960, laureato in Scienze Politiche presso l’Università “La Sapienza ” di Roma, è stato allievo di Pietro Pastorelli e di Giustino Filippone Thaulero.
E’ stato ricercatore di Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Studi Politici della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma. Nel novembre 1998 è divenuto professore associato di Storia delle Relazioni internazionali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale. Dal 1992 al 1998 ha contestualmente insegnato Storia Contemporanea al corso di preparazione per la carriera diplomatica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università LUISS-Guido Carli; dal 2000 è docente di Storia delle relazioni internazionali presso il Master di Studi diplomatici della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI). Nel 2005 è divenuto professore ordinario. E’ membro del collegio di Dottorato Literary and Historical Sciences in the Digital Age presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale.
Il suo campo di ricerca principale è la storia della politica estera italiana nell’Ottocento e nel Novecento cui ha dedicato decine saggi e articoli oltre ad alcune monografie. Si è occupato della politica estera italiana negli anni della prima guerra mondiale e dei profili biografici di alcuni importanti diplomatici italiani nelle seguenti monografie: Alleati non amici. Le relazioni dell’Italia con l’Intesa durante la prima guerra mondiale (Brescia 1992); Niccolò Carandini. Il liberale e la nuova Italia (1943-1953) (Firenze 1993); Francesco Salata tra storia, politica e diplomazia (Udine 2000).
Ha studiato la politica estera italiana negli anni della repubblica, soprattutto in merito alle relazioni con il Medio Oriente. Le monografie inerenti a questo riguardo sono: Il «problema Israele». Diplomazia italiana e PCI di fronte allo Stato ebraico (1948-1973) (Milano 2006); L’internazionalismo difficile. La «diplomazia» del PCI e il Medio Oriente dalla crisi petrolifera alla caduta del muro di Berlino (1973-1989) (Soveria Mannelli 2013); L’ultima politica estera. L’Italia e il Medio Oriente alla fine della Prima Repubblica (Soveria Mannelli 2014). Una più complessiva ricapitolazione dell’azione internazionale dell’Italia è stato il volume: La «grandezza» di una Media Potenza. Personaggi e problemi della politica estera italiana del Novecento (Roma 2017); esula da questi ambiti: Yalta. I tre Grandi e la costruzione di un nuovo sistema internazionale (Soveria Mannelli 2021).
Le lingue utilizzate nelle sue pubblicazioni sono l’italiano, l’inglese e il tedesco.
Sulla politica estera italiana ha anche curato (con M. Bucarelli, L. Micheletta, L. Monzali) il volume Italy and Tito’s Yugoslavia in the Age of International Détente, Bruxelles 2016); riguardo alla diplomazia multilaterale ha curato (con L. Micheletta) la pubblicazione de La politica della pace. La Società delle Nazioni tra multilateralismo e balance of power (Assago 2016). Ha inoltre curato (con M. Marazziti) e introdotto la pubblicazione di Z. Bauman, La luce in fondo al tunnel. Dialoghi sulla vita e la modernità (Cinisello Balsamo 2018). Ha più recentemente curato la pubblicazione de La nascita dello Stato d’Israele, «Annali della Fondazione Ugo La Malfa», 2019 (2020), pp. 21-285.
Ha collaborato in più occasioni con l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti presentando relazioni in alcuni convegni e ha svolto ricerche nell’Archivio Luzzatti.
E’ direttore della collana Studi internazionali della Casa editrice Rubbettino.
Dal 2018 è membro del direttivo della Società Italiana di Storia Internazionale (SISI).
Ha fatto parte del corpo degli osservatori internazionali chiamati a vigilare sullo svolgimento del referendum sulla proclamazione dell’indipendenza dell’Eritrea (1993). Ha partecipato con lo status di osservatore ai vertici dell’Unione Africana di Maputo (2003) ed Addis Abeba (2007). E’ stato membro del direttivo del Consiglio Italiano per i rifugiati (CIR) sin dalla fondazione nel 1990, vicepresidente dal 2004 al 2008. E’ stato membro del Comitato per gli aiuti al Terzo Mondo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) dal 1993 al 2001; membro del Pontificio Consiglio Cor Unum (2001-2005); è stato rappresentante per l’Africa del presidente del Consiglio italiano presso il G8 (2008-2009). E’ membro della Comunità di Sant’Egidio dal 1975.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.