ROMANELLI GIANDOMENICO

Classe di scienze morali, lettere ed arti
Area disciplinare: ARTI FIGURATIVE, MUSICA E CINEMA
Data elezione: s.c.r. 28 giugno 2005; s.e. 27 maggio 2008

Già direttore della Fondazione Musei Civici Veneziani

Giandomenico Romanelli, nato a Venezia nel 1945, è stato a lungo Direttore dei Musei Civici di Venezia e poi della Fondazione Musei Civici. Si è laureato in Lettere nel 1969 e ha insegnato Storia dell’Architettura e Museologia in diverse università. La sua ricerca ha innovato gli studi sul XIX secolo veneziano, recuperando figure e episodi poco noti. Ha ricoperto incarichi in importanti organismi nazionali per i beni culturali. È diventato socio corrispondente residente dell’Istituto Veneto nel 2005 e socio effettivo nel 2008.

Curriculum Vitae di ROMANELLI GIANDOMENICO

Nato a Venezia nel 1945, si laurea in Lettere all’Università di Padova nel 1969. È borsista e quindi ricercatore presso l’Istituto di Storia dell’arte di quell’Ateneo. Dal 1978 al 1988 è professore di Storia dell’Architettura e dell’urbanistica all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV). Ha quindi retto gli insegnamenti di Museologia e Storia del Collezionismo nei corsi di laurea in Conservazione dei Beni Culturali (dal 1997) e di Storia dell’arte Medievale nel corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Chimiche per la conservazione ed il Restauro (dal 2002) a Ca’ Foscari. Dal 1979 direttore dei Musei Civici di Venezia, è stato, dall’anno 2000, Direttore Centrale Beni e Attività Culturali del Comune di Venezia, quindi direttore della Fondazione dei Musei Civici. Dal 1992 ha fatto parte del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali e del Comitato di Settore per i Beni storici e artistici. La sua ricerca, a partire dal volume Venezia Ottocento, ha determinato un significativo cambio di rotta nella più complessiva impostazione degli studi sul XIX secolo in città, con il recupero critico di molte personalità artistiche e segnatamente architettoniche sconosciute o gravemente travisate e con una produttiva rivisitazione di molti episodi culturali veneziani in anni cruciali della storia cittadina.

Per più di un trentennio ha firmato in qualità di commissario unico o in collaborazione con altri studiosi le principali mostre prodotte dal Comune di Venezia su argomenti storici e storico-artistici, coprendo un vasto arco cronologico e contribuendo fattivamente al rinnovamento del genere espositivo a Venezia. Oltre a scritti di storia e storia dell’arte e della città, ha realizzato di recente molte mostre per varie sedi italiane e internazionali e, di recente, culminate con la fortunatissima mostra dedicata ai Vivarini (2016) e, a Rovigo, rassegne che hanno indagato in termini assolutamente originali l’arte veneta del rinascimento e la stagione artistica europea nei decenni convulsi tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento.

L’Istituto è un’Accademia

che ha per fine l’incremento, la diffusione e la tutela delle scienze, delle lettere e delle arti.

L’Istituto promuove e realizza progetti di studio e ricerca, anche in collaborazione con altri enti, istituzioni, fondazioni. 

L’Istituto Veneto deriva dal Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone all’inizio del XIX secolo.

L’Istituto ha due sedi, palazzo Loredan, assegnatogli dallo Stato nel 1891, e palazzo Franchetti, acquisito nel 1999 tramite Venezia Iniziative Culturali srl. 

Appelli e posizioni ufficiali pronunciati dall’Istituto 

Eletti dall’assemblea dei soci effettivi, acquisiscono formalmente la nomina con decreto del Ministero della Cultura.

L’Istituto è composto di due classi, è retto dal Consiglio di Presidenza e regolato dal Collegio dei Revisori. 

L’Istituto propone

oltre alle assemblee periodiche dei soci, numerosi tipi di iniziative rivolte al largo pubblico. A queste si aggiungono iniziative di approfondimento, di interesse più specialistico.
Bandisce inoltre premi a concorso. 

L’attività ordinaria dell’Istituto è scandita mensilmente dalle riunioni accademiche.

Tra le attività regolarmente promosse dall’Istituto è l’organizzazione di conferenze, convegni di studio, cicli di incontri divulgativi e altro ancora.

L’Istituto Veneto organizza, promuove e ospita esposizioni documentarie e mostre d’arte collettive e personali. 

L’Istituto bandisce annualmente premi destinati per lo più a giovani ricercatori. 

L’Istituto promuove seminari e scuole internazionali di approfondimento, ma anche corsi di formazione per docenti. 

Le visite, gratuite e prenotabili telefonicamente, permettono di scoprire i tesori nascosti di palazzo Loredan. 

L’Istituto è casa editrice

fin dal 1840 pubblica la rivista «Atti» e una serie di volumi, denominati «Memorie», che raccolgono contributi in forma monografica. Da diversi anni pubblica inoltre una serie di Collane, che riflettono interessi specifici. 

Oltre 300 i volumi pubblicati su temi di storia, letteratura, critica d’arte, filologia, diritto, filosofia, ma anche nelle scienze naturali e matematiche.

L’intero patrimonio delle pubblicazioni edite dal 1840 è stato di recente digitalizzato.

È possibile acquistare online le più recenti pubblicazioni dell’Istituto.

È il periodico digitale, diffuso via newsletter, pensato per far conoscere i nostri soci e offrire loro opportunità di divulgazione.

Ha lo scopo di raccogliere in edizione critica i documenti archivistici relativi a Marco Polo e ai suoi diretti discendenti. 

Selezione di pubblicazioni dell’Istituto disponibili gratuitamente in formato digitale.

L’Istituto conserva

donazioni e lasciti, fondi archivistici, opere d’arte, collezioni scientifiche, biblioteche che ne esprimono la complessa articolazione degli interessi e il prestigio riconosciuto dal mondo accademico. 

L’Istituto conserva i documenti relativi alla propria storia e fondi di personalità importanti per la storia d’Italia. 

Il patrimonio librario è costituito da oltre 100.000 volumi, pervenuti, per la maggior parte, in scambio con le principali istituzioni accademiche mondiali.

Nel corso della sua storia bicentenaria l’Istituto ha raccolto numerose opere d’arte, rappresentative dell’ampiezza dei campi d’interesse.