Figlio di Francesco, fondatore del lanificio, studiò nel seminario di Vicenza e viaggiò l’Europa. Succeduto al padre nel ’45, ingrandì 1a fabbrica introducendovi i telai meccanici; in tal modo, già alla fine degli anni ’50 era titolare della maggiore azienda industriale italiana, cui a partire dal ’69 affiancò altri stabilimenti lanieri sempre nel Vicentino, confluiti poi (1873) nel “Lanificio Rossi s.p.a.”. Egli fu il primo, in Italia, a creare in un’area artigianale-agricola una moderna organizzazione aziendale fornita delle indispensabili infrastrutture, accanto alle quali realizzò una serie di servizi, come chiese scuole asili ospedali, strade, ferrovie; ma si può dire non esservi stata, nel Veneto di fine ’800, iniziativa industriale alla quale il R. non abbia partecipato. Deciso fautore del protezionismo, fu pure efficace teorizzatore ed assertore dell’industrializzazione italiana, che seppe però temperare con una sorta di paternalismo filantropico nei confronti della classe operaia, di cui promosse l’istruzione, favorendone anche le organizzazioni di mutuo soccorso. Oratore ed autore brillante e fecondo, ricoprì numerose cariche: in particolare fu direttore didattico, consigliere provinciale, deputato e, dal ’70, senatore.
Vicepresidente dal 17 gennaio 1897-1898.