Protagonista dell’irredentismo istriano, dopo aver conseguito la maturità classica iniziò a collaborare con “Il Piccolo” di Trieste, nel 1904 fondò la rivista “Vita autonoma” nel 1904 e dal 1913 fu direttore dell’“Unione Nazionale”. Alla fine della prima guerra mondiale, fece parte, in qualità di addetto, della delegazione italiana alla conferenza di pace e, in seguito, venne preposto all’ufficio centrale delle nuove provincie partecipando così alle trattative che portarono al trattato di Rapallo. Consigliere di Stato, nel 1920 fu nominato senatore del Regno. Dedicò, tuttavia, molte delle sue energie nella ricerca storica, sua vera passione: dagli archivi di Vienna e d’Italia ricavò materiale documentario per lavori di riconosciuta solidità come G. Oberdan, Per la storia diplomatica della Questione Romana, Da Cavour alla Triplice Alleanza (Milano 1929). Fu presidente della Commissione per la pubblicazione dei documenti diplomatici e della Commissione per il riordinamento degli archivi del Ministero affari esteri, nonché direttore del servizio archivio storico e biblioteca sempre del Ministero degli affari esteri, presidente della Deputazione di storia patria per le Venezie e della Società istriana di archeologia e storia patria.