Di povera famiglia, e rimasto per di più orfano del padre, lavorò come tagliapietra, sinchè il marchese Carlotti lo fece studiare veterinaria a Milano, dove si diplomò nel giugno 1814. Qui apprese pure dal Mustoxidi la lingua ellenica, per cui, tornato a Verona, divenne professore di letteratura greca presso quel liceo dal 1816 al ’20, per poi passare all’insegnamento di scienze naturali (1820-22). Si divise così, per tutta la vita, tra questi due interessi, pubblicando manuali ed opere di grammatica greca e di veterinaria. Espertissimo nella materia dei contagi, studiò a lungo il colera e le malattie delle piante; fu per molti anni precettore privato e non manifestò mai interesse per la politica; nel ’72 divenne cieco. Lasciò i suoi libri alla biblioteca comunale di Verona.