Dedicatosi sin da giovane alle scienze sociali, all’economia e al diritto, si segnalò già a 23 anni per la pubblicazione della sua prima opera, I principi della economia sociale , che gli permise di ottenere la laurea «gratuita e senza esami» in giurisprudenza. Professore di Economia politica all’università di Torino nel 1846, due anni più tardi viene richiamato a Napoli, in qualità di membro del consiglio del Ministero delle Finanze e, successivamente, ministro di Agricoltura e Commercio nonché deputato nel collegio elettorale di Pozzuoli. Arrestato per cospirazione, nel 1849, e condannato all’esilio nel 1852, tornò a Torino a tenere un corso di Diritto commerciale e di Economia industriale e politica, ottenendo la ratifica del titolo di onorario di Economia politica all’università. Caduti i Borbone, fu nominato professore di economia pubblica all’università di Napoli, ma lasciò quasi subito l’impegno per assumere importanti incarichi istituzionali: consigliere della Corte dei conti e senatore del Regno, incaricato di concordare il primo trattato commerciale con la Francia; ministro delle Finanze nel secondo ministero La Marmora, ministro della Pubblica istruzione nel 1872 nel ministero Lanza.