Giurista, ispiratore dello Satuto albertino e autore del suo preambolo, si laureò nel 1818 in utroque jure nella facoltà di diritto dello università di Torino e, espletato un breve periodo di pratica come applicato nella segreteria per gli Affari interni, entrò in magistratura, dove pervenne al grado di avvocato generale nel Senato piemontese. Del tutto alieno da ambizioni accademiche, fu interessato soprattutto alla legislazione, alla storia del diritto e ai loro risvolti politici. Le sue riflessioni trovarono ampio riflesso non solo nello Statuto del 1848, ma anche nella commissione preposta alla codificazione civile albertina e nella commissione per la riforma della facoltà di Giurisprudenza di Torino, della quale fu il presidente. Partecipò alla vita politica in qualità di guardasigilli nel primo ministero costituzionale, senatore del Regno e presidente del Senato nel biennio 1863-64.