Laureatosi a Padova in ingegneria nel 1835, insegnò matematica nel liceo di Vicenza, sinchè (5/5/1841) ottenne per concorso la cattedra di geometria descrittiva presso l’università di Pavia. Il 4/3/1842, sempre per concorso, fu nominato professore di geodesia ed idrometria all’università di Padova fino al ’66, quando passò titolare di matematica applicata, poi divenuta meccanica razionale. Rettore nel ’70-’71, diresse la Scuola di applicazione per gli ingegneri dal ’75 al ’90; dal ’67 fu consigliere della provincia di Padova e nel ’90 venne nominato senatore. Nel settembre ’50 un’informazione di parte austriaca stilava questo giudizio nei suoi confronti: “Di temperamento caldo, egli abbracciò con entusiasmo la rivoluzione ed era uno dei più energici propugnatori della indipendenza italiana”, ma poi “sembra siasi convinto della necessità di modificare le idee prima abbracciate, e contemporaneamente della impossibilità della riuscita dei piani del partito del sovvertimento. T. gode del resto la fama la più vantaggiosa, in quanto al suo carattere e all’esemplare suo contegno sociale e morale”. Fu uno dei pionieri dell’idraulica moderna come scienza sperimentale.
Vicepresidente dal 2 aprile 1863-1865; presidente dal 20 marzo 1865-1867.