Nipote del celebre idraulico Bernardino, si laureò a Padova in legge, dopo essersi fatto abate. Sino al 1806 fu assistente di lingua e letteratura greca presso la cattedra del Cesarotti nello Studio patavino, e dal 1808 passò ad insegnare matematica al liceo s. Caterina di Venezia. Fece parte del collegio dei dotti del regno italico, e nel ’12 divenne segretario della sezione veneziana dell’Istituto Nazionale; poi gli austriaci lo nominarono professore di matematica all’università di Padova, la quale cattedra ricoprì sino al 1817, allorquando venne colpito da cecità. Abbandonato l’insegnamento, si stabilì a Mestre, dedicandosi ad un podere modello. Per ragioni di età fu eletto pro tempore primo presidente dell’Istituto Veneto; pubblicò diversi studi di letteratura italiana, ma specialmente di idraulica lagunare, in omaggio all’avo [*].