Laureatosi a Padova in medicina e chirurgia nel 1832, si perfezionò a Vienna in chirurgia, benché i suoi interessi propendessero per la medicina legale e, di conseguenza, per la carriera burocratica. Nel ’35 fu nominato chirurgo provinciale a Rovigo, donde passò a Venezia nel ’38, nel 1848 diresse l’ospedale militare di S. Giorgio, poi quelli degli Incurabili e delle Convertite, dimostrando energia e capacità organizzativa. Al ritorno degli austriaci subì una breve prigionia; soltanto nel ’52 fu riammesso al posto di chirurgo provinciale in Venezia, e nel ’56 divenne primario. Nel ’62 fu nominato membro della Commissione sanitaria superiore permanente per le provincie venete, e nel ’68 divenne professore di igiene navale all’istituto nautico. Nel ’71 fu consigliere comunale di Venezia e nel ’74 membro del Consiglio sanitario provinciale. La cecità ed una crudele malattia segnarono i suoi ultimi anni. Professionalmente fu propenso alla scuola ippocratica ed un tenace fautore della pena di morte.